Intervista a Franco Califano
Quando è iniziata la straordinaria avventura con le donne che è la tua vita?
Il mio primo rapporto sessuale l'ho avuto a 8 anni: ero piccolo, certo, ma mi è piaciuto subito però. Lei aveva 32 anni, era la madre di un amichetto mio: facevamo i compiti insieme e lei mi provocava. E se me apri le gambe davanti...le donne sò capaci de tutto! Un bel giorno mandò er fio a fà la spesa, mi chiamò in camera sua...e io me buttai in mezzo a quer ben de Dio. La storia durò 2 anni. Fino a 10 anni, sì. Sono stato Califfo subito, io. Non ho bisogno di morire per diventare leggenda. A 16 anni poi entrai per la prima volta in un bordello. Il mio fiore all'occhiello sta nel fatto che ero l'unico a non pagare. Anzi, le donne che lavoravano in casino mi baciavano in bocca, ed era una cosa rara. A quei tempi annavo alle scuole serali, perché me scocciava svejamme presto: facevo Ragioneria, ma er giorno volevo dormì. Sia chiaro, in Italiano avevo 9 in pagella. Scrivevo rubriche per giornali femminili, poi in seguito ho iniziato a fare i fotoromanzi come attore, scrivevo tante poesie ma ho capito ben presto che con le poesie se more de fame e allora trasformai le poesie in canzoni. Fu Edoardo Vianello a scoprirmi, andai a Milano e lì rimasi.
Si è spesso favoleggiato sulle tue frequentazioni con la malavita milanese...
A Milano conobbi Francis Turatello, il gangster. Ero stato in carcere e mi ero comportato da uomo, senza lacrime, senza rompe li cojoni e soprattutto senza fare la spia. Mi stimava per questo, e diventammo amici: il bambino sulla copertina del mio disco Tutto il resto è noia è il figlio di Turatello, infatti. Lui voleva aprire una società di produzione cinamatografica intestata proprio al figlio e a me, ma poi morì e nun se ne fece nulla.
Che esperienza è stata il carcere?
Ho fatto 3 anni e mezzo de galera per essere poi assolto, ero famoso ma i processi li hanno intitolati ad altri, aho. Potevano almeno mettere "con la partecipazione straordinaria di Franco Califano", 'na cosetta... In carcere? Ho dovuto chiede la cella singola perché me svejavano la notte pe chiedeme come ce l'ha Carmen Russo, robba der genere.
E' vero l'adagio popolare che vuole che chi parla tanto di sesso ne fa poco?
Il sesso va praticato molto per poterne parlare, non se po' fà er sessuologo de mestiere! Mi ricordo quando anni fa c'era questa trasmissione intitolata "Lezioni d'amore" condotta da Giuliano Ferrara e dalla moje. Me pareva strano, però hai visto mai, famme sentì: me ricordo che una sera il tema era l'orgasmo femminile. Ferrara disse la sua, la moje pure, e buonultimo arrivò il sessuologo. Pasini. Che il sesso l'avrà letto, per carità, ma lì se ferma. Mai visto un sessuologo co la faccia da scopatore, no. Alberoni per esempio secondo me nun sè scopato manco er manico de la scopa. Insomma, quella sera Pasini disse che l'orgasmo ne la donna se vede dal movimento dei piedi che si contraggono! Ora dico io, controllà durante me risurta scomodo, ho pensato che te poi portà n'amico fidato e je dici aho, guardaje li piedi mentre me la scopo! Personalmente ho fatto godere donne senza nemmeno fajelo vedè... ma sesso de gruppo mai: e che me metto a fà vedè a du stronzi i segreti mia? Ho scopato co 1500 donne, ho avuto grandi amori come Dominique Boschero, Mita Medici, o Beatrice, una ragazza qualunque che mi ha fatto davvero sognare.
Donne famose? Ho una mia classifica che cambio continuamente. Antonella Elia però è una vera fissa per me: me piacerebbe mazzolalla come se deve, a quella là. Ma più in generale non subisco il fascino delle cosiddette vip: una donna che stenne i panni in terazza co quei vestiti leggeri coi bottoni davanti è er massimo, ce vonno 1000 Bellucci pe fà na casalinga così..
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